5 curiosi articoli da cucina (+ 2 trucchi per le uova)
Perché in cucina si usano tarocchi, ragni e marise? Come mai si dice a bagnomaria? Come si prepara un perfetto uovo alla coque e soprattutto come si taglia?
Perché il leccapentole si chiama Marisa?
Secondo alcuni studiosi del settore, il nome "marisa" deriverebbe da Maryse Monpetit (1512-1578), una pasticcera della Corte Reale di Francesco I di Francia. Maryse avrebbe inventato il cosidetto leccapentole durante la preparazione di alcuni biscotti per il re.
Perché la spatola si chiama Tarocco?
Il Tarocco è una spatola generalmente di forma rettangolare senza manico, di materiale plastico o metallico con impugnatura sul lato lungo (per non tagliarsi). Il suo nome comune deriva dalle carte (tarocchi) e in particolare da come venivano impugnate (lateralmente) per non rovinarle.
Cosa è il ragno da cucina?
Il ragno da cucina -molto simile alla schiumarola- serve per scolare velocemente qualsiasi cosa stia bollendo o friggendo. È formato da un manico d'acciaio con una serie di cerchi concentrici di filo metallico distanziati l'uno dall'altro. Assomiglia alla tela di un ragno, motivo del suo particolare nome. Nei paesi del sud Italia è noto come cacciapesce, per i pesci fritti in paranza, da "cacciare", cioè togliere, dall'olio bollente, mentre a Napoli si chiama votapesce.
Perché la mandolina si chiama così?
La mandolina è composta da una base piana con una lama affilata e regolabile che permette di affettare gli alimenti con uno spessore costante. La sua forma originale con un manico da impugnare con una mano e la forma allungata della tavoletta su cui poggia la lama centrale, ricorda quello di un mandolino, antico strumento musicale della tradizione melodica napoletana.
Perché si dice "a bagnomaria"?
L'invenzione di questo modo di scaldare i cibi viene attribuita a Maria, sorella del biblico profeta Aronne, vissuta in Egitto trenta secoli fa e identificata per tradizione anche con Myriam, la sorella di Mosé.A Maria si fa risalire anche l'invenzione dell'alambicco, strumento ancora oggi usato per la distillazione dei liquori e composto da una caldaia in cui il liquido viene scaldato a fiamma viva oppure, manco a dirlo, a bagno-maria.
Perché si dice uovo alla "coque"?
Uovo alla coque è un tipo di cottura che prevede che le uova vengano immerse in acqua bollente per qualche minuto, per essere poi passate in acqua fredda prima di mangiarle. La locuzione francese "coque" significa appunto "guscio d'uovo" ed è una parola onomatopeica, che riproduce il verso che fa la gallina (coccodè) non appena ha deposto il suo uovo.
💡Io lo faccio cosi: Immergo l'uovo in acqua bollente, mantenendo un bollore non troppo vigoroso e lo faccio lessare per 4 minuti, trascorso questo tempo lo scolo e lo metto in un recipiente con acqua e ghiaccio così da fermare rapidamente la cottura.
Cosa è «Eierschalensollbruchstellenverursacher» ?
Utensile tedesco dal nome quasi intraducibile, letteralmente «generatore di punti di rottura ad hoc su gusci d'uovo».Si tratta infatti di una barra di metallo che termina con un cappuccio e sulla quale scorre una pallina. Per ottenere un taglio perfetto si deve posizionare il cappuccio sulla punta dell'uovo alla coque, dopodiché trascinare la pallina lungo la barra, lasciarla cadere di colpo e clac. Attorno alla punta dell'uovo si forma un taglio ad anello che consente di rimuovere la parte superiore del guscio.
Ecco qua, ora sono certo che anche voi domattina vi sveglierete con la voglia di un bell'uovo alla coque tagliato alla perfezione ... et voilà il link per acquistare il vostro nuovo «generatore di punti di rottura ad hoc su gusci d'uovo»