Cercatore di scintille
Ieri ho incontrato un ristoratore demotivato. Mi ha chiesto una consulenza per la gestione del personale di sala: dice che non riesce a controllare il suo staff, che i ragazzi sono dei robot che portano a casa la giornata, che non vendono abbastanza e che si lamentano troppo. >>>
L'ho ascoltato con attenzione distribuire colpe a destra e a manca, senza davvero comprendere la vera natura del problema. Il suo locale, pur funzionando discretamente, non produce ciò che lui vorrebbe: la gioia.
Per i suoi clienti, per il suo staff, per se stesso.
Manca quella che io chiamo scintilla, un misto di fiducia, cura, motivazione, strategia, direzione, precisione, regole, leadership e infine la cosa più importante, passione per il servizio.
Servire un piatto a qualcuno è mettersi al suo fianco e accompagnarlo in un viaggio. Farlo sentire accettato e benvoluto, non intimorirlo con presentazioni troppo formali o preparazioni al limite dell'opera d'arte. Amarlo dal momento in cui varca la porta d'ingresso.
Questo vale anche per lo staff.
Un ristoratore giusto è colui che si impegna a dirigere e accompagnare la sua squadra in un viaggio impegnativo ma estremamente gratificante: quello dell'amore per il mestiere più bello del mondo.