Come la cipria nel bicchiere
Marcel Proust è stato il primo a parlarci di intrecci di ricordi e sapori quando, gustando una madeleine, veniva travolto dalle immagini felici della sua infanzia. >>>
"Basta un lieve e soffice profumo, il naso inventa una via d'ingresso nella memoria"
Quante volte vi è capitato di essere riportati in questo modo a un momento preciso della vostra vita? Il cibo e il vino sono straordinari custodi dei ricordi.
Qualche tempo fa a una cena con amici ho assaggiato un vino per me nuovo.
Non conoscevo la cantina, non conoscevo l'etichetta e nemmeno l'uva.
E' stata una cosiddetta degustazione alla cieca.
Mettendo il naso nel bicchiere sono rimasto disorientato dalle immagini immediate che si sono create nella mente: ho rivisto me stesso tirare la sottana di mia nonna e guardarla attraverso lo specchio mentre s'imbellettava il viso.
Quando la persona alla mia destra mi ha chiesto: "Allora? Che ne pensi?"
Io, imbarazzato, sono riuscito solo a dire: "Non so, per me ha il sapore della cipria di mia nonna". Tutti al tavolo sono scoppiati a ridere.
Fortunatamente l'amico che mi aveva invitato - che è uno che se ne intende più di me (e che mi vuole pure bene) - mi ha tolto d'impaccio dicendo: "Guardate che in alcune vecchie annate di Barolo si avvertono spesso note polverose e aromatiche molto simili alla cipria».
Pfiuu. Meno male che il confine tra prendere una cantonata colossale e azzardare un'idea estrema è sottile come un filo di lama, altrimenti sai quanti sommelier sarebbero da internare ? 😉
E a voi è mai capitato di vivere un simile "effetto-madeleine" ?