HollyFood: Il cinema nel piatto
Adoro Alfred Hitchcock perché è un regista gourmand. Dal modo in cui il cibo ha un ruolo chiave nei suoi film, si possono cogliere persino le preferenze gastronomiche: di certo non ama le uova (in "Caccia al ladro" una sigaretta viene spenta in un tuorlo), mentre lo champagne sembra essere molto apprezzato e compare in svariate pellicole.
Nelle sue opere si vedono spesso anche whiskey, brandy, cioccolato… praticamente in tutte le scene importanti c'è un particolare gastronomico: ne "Il sospetto" Cary Grant porta del latte a Joan Fontaine; in "Psycho" l'ultima cena di Janet Leigh è un bel sandwich, mentre ne "La finestra sul cortile" si assiste a cena molto elegante.
Il cibo è in grado di raccontare un paese, un'epoca, una società e una classe sociale specifica. I piatti mostrati sul grande schermo determinano identità e caratteri ben delineati: pensiamo per esempio ad Alberto Sordi che mangia i maccheroni in "Un americano a Roma" o allo stesso Totò con la zuppiera di spaghetti in Miseria e Nobiltà, o per tornare a Hitchcock alle quaglie all'uvetta di "Frenzy" o al picnic sofisticato di "Caccia al ladro".
In ambito cinematografico infatti il cibo gioca un ruolo chiave, non solo per Hitchcock: intorno a un bicchiere di vino o a un piatto dall'aspetto innocente ruotano tradimenti, vendette, gelosie, seduzione…
"L'uomo non ha bisogno solo di delitti, ha bisogno anche di pasti abbondanti"
Molti suoi attori raccontano di come Hitchcock amasse stare ai fornelli e spesso usasse i suoi ospiti come cavie… la suspense non poteva mancare nemmeno a tavola, con il sospetto incombente che il pasto potesse essere avvelenato per davvero.
Ed è proprio ne "Il Sospetto" che Hitchcock ci dimostra la sua abilità di trasformare anche il cibo più innocente in un pericoloso portatore di morte.
Ve lo ricordate il bicchiere di latte che Cary Grant porta alla moglie? È praticamente fosforescente; questo perché venne inserita una lampadina accesa all'interno del bicchiere stesso. Un effetto speciale semplice in grado di catalizzare la totale attenzione del pubblico. Il latte, simbolo della salute e della vita, diviene ai nostri occhi suggestionati, una concreta fonte di angoscia.
Non a caso Alfred Hitchcock è il grande Maestro del Brivido-Gourmet di tutti i tempi!