I tacchini non ringraziano

06.08.2024

C'è un libro stupendo, una specie di arca di Noè, uno zoo personale fatto di animali e storie scritte qualche anno fa da Andrea Camilleri.

Sono ritratti en plein air.

Impossibile leggerli e vederli senza sentire dentro qualcosa di fortissimo, perché sono pieni di affetto: cani, gatti, cardellini, ma anche volpi, serpenti e tigri.

C'è il Barone Von Trenck, il gatto diciottenne al quale la famiglia di Camilleri non ha mai fatto pesare di essere un gatto. Ci sono Pimpigallo e il cardellino, la romantica capra Ernestina, la cagnetta napoletana Baracca e i maiali sbronzi. C'è la tigre della signora Luisa Spagnoli, un bellissimo animale per il quale lo scrittore perde letteralmente la testa.

E poi c'è la leggenda dei tacchini americani, che affrontano la morte con dignità. Camilleri ci racconta la storia dei pellegrini del Mayflower che, arrivati in America, per lodare il Signore dopo il primo abbondante raccolto, misero in tavola gli animali appena conosciuti nella nuova terra: gli enormi tacchini.

Da quel giorno tradizione vuole che ogni quarto giovedì di novembre si festeggi il giorno del Ringraziamento e su ogni tavola americana troneggi un grasso e dorato tacchino appena tirato fuori dal forno e adornato con variopinti contorni e bandierine a stelle e strisce. Altrettanto fondamentale è che, al suo apparire nella sala da pranzo, debba scoppiare un grande applauso entusiastico (neanche si trattasse ogni volta di Maria Callas). Insomma l'usanza è che il tacchino sia sempre il più atteso ospite d'onore! Milioni di tacchini americani dunque, ogni fine novembre ci lasciano letteralmente - e non metaforicamente - le penne.

Ma sempre (secondo Camilleri) con suprema dignità.


Ora, senza voler raccontare il libro intero (che vi consiglio di comprare subito o di ascoltare narrato dalla voce di Paolo Calabresi) vi dico solo che è tutto vero.

I tacchini americani sono davvero mastodontici, sempre croccanti fuori e morbidi dentro, imperlati di grasso e arricchiti da ogni tipo di contorno delizioso.

Ne ho avuto la prova il giorno di Natale di due anni fa, quando Dana - la nostra amica di San Diego - ci ha preparato il suo tradizionale tacchino delle Feste. (Vedi foto della mia mano per riferimenti di grandezza - e a cena eravamo solo tre!)

Un'esperienza umana e gastronomica da ricordare. Per sempre!

Se avete un'oretta e volete divertirvi, andate a vedere la presentazione del libro di Camilleri al Teatro Parenti di Milano. Correva l'anno 2018 ⬇️

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