Lo Chardonnay di Rocca di Savio
È molto bello quando, dopo tanti anni, rivedi un amico e lui ti corre incontro per abbracciarti, emozionato e felice come fosse il primo giorno. Con Alessandro Frapporti mi capita sempre così: ogni volta è una festa!
Lui è uno dei due "di Monzambano" - diciamo quello con meno capelli e senza titoli nobiliari ;-) ma con la stessa passione per il vino, per la vigna e per tutto ciò che di straordinario può nascere dall'uva. Negli anni ha partecipato alle presentazioni delle migliori bollicine italiane e francesi, determinato a carpire ogni segreto e sfumatura, per poi creare una sua personalissima versione. Il sogno di Alessandro e Elisa è infatti quello di produrre grandi vini nelle loro colline moreniche, una zona che negli ultimi decenni ha visto nascere prodotti sempre più raffinati e interessanti. Con Rocca di Savio hanno fatto centro: bottiglie straordinarie, etichette d'arte, vini sorprendenti. Vi consiglio di provarle alla cieca: fatevi versare un calice senza sapere cosa state bevendo, lasciando da parte i preconcetti legati al territorio. Vi renderete conto, come è successo a noi, che l'esperienza è all'altezza dei migliori Chardonnay del mondo. E il Blanc de Blanc 1859? Superbo.
• Manto: Chardonnay dedicato al mito di Manto e alla storia del territorio mantovano, ricco di eleganza e tradizione.
• Loy: Chardonnay Ispirato alla poetessa Mina Loy, alla sua forza creativa e alla libertà d'espressione.
• Rosso Rumore: Merlot vivace, ispirato al Futurismo e alla velocità, sorprendente a ogni sorso.
• Metodo Classico 1859: Blanc de Blanc dedicato alla battaglia di Solferino, simbolo di condivisione e umanità.
Se dovessi dire cosa ammiro maggiormente in Ale è il suo perfezionismo: ricordo quando, con un folto gruppo di amici, ci siamo diretti in Alto Adige per partecipare alla degustazione dei 100 migliori Pinot Nero della regione. Dopo innumerevoli assaggi, molti di noi mostravano segni di cedimento e gonfie lingue viola, ma lui no. Insieme al Conte (l'altro di Monzambano, ndr) hanno assaggiato e riassaggiato, riflettuto e confrontato, trasformando la degustazione in un vero e proprio campionato mondiale: fase eliminatoria, ottavi, quarti, semifinale e finale… e infine dopo varie ore, hanno costruito la loro incredibile classifica. Questo si chiama professionismo ragazzi!
Bravo Ale, avanti tutta!