Il Chiodo di Garofano nel vino
Si sa che il gusto non sarebbe alcunché senza l'olfatto, il quale, debitamente allenato, procura la maggior parte del piacere. Il vino è infatti una delle sostanze più ricche ed esaltanti che l'uomo possa portare alle labbra e contiene migliaia di aromi che se riconosciuti, favoriscono la comprensione e l'apprezzamento. >>>
Proviamo allora a capire qualcosa in più, cominciando dalla famiglia aromatica delle spezie.
L'essenza di chiodo di garofano si ottiene dalla distillazione delle gemme dei fiori dell'eugenia, un albero tropicale originario dell'oceano Indiano ed era utilizzato in medicina cinese come rimedio al mal di denti, già tre secoli prima della nostra era.
🍷 In certi vini rossi da invecchiamento come quelli dell'Hermitage, di Chateauneuf-du-Pape, del Roussillon, si riscontrano sentori di chiodo di garofano, cannella, noce moscata, oltre a pepe nero e zenzero.
In certi grandi crus del Bordolese, alcuni bianchi ricordano i profumi di un sontuoso palazzo di Baghdad ai tempi dei racconti di Sherazade. Un bell'esempio è lo Chateau d'Yquem in cui si ritrovano i profumi orientali di cannella e chiodo di garofano mescolati all'albicocca matura e alla mela cotogna.
💡Consiglio dello Chef: prima di usare i chiodi di garofano nei vostri intingoli, premuratevi di aver levato il picciolo: si usa solo la testolina tonda, ok?