Il Signor Mostarda

08.10.2024

Voglio raccontarvi la storia del Signor Mostarda.Nel 2006, durante la 2° edizione di Terra Madre - evento epico organizzato da Slow Food International - il concetto di "Comunità  del Cibo" prese vita. Se i Presìdi Slow Food ancora oggi mirano a proteggere prodotti a rischio di scomparsa, le Comunità del Cibo vanno oltre, promuovendo la conservazione delle tradizioni e il rilancio dei territori dimenticati e dei personaggi che li abitano.

Il Signor Mostarda, insieme alla Condotta Slow Food del Basso Mantovano, fondò la Comunità della Mostarda Mantovana, con l'obiettivo di preservare la ricetta tradizionale e valorizzare i produttori locali, secondo i principi di buono, pulito e giusto. Lui e il fiduciario dell'epoca parteciparono a molti workshop all'interno del villaggio olimpico di Torino, in un clima di condivisione tale che, tutte le persone del mondo del cibo (allevatori, chef, politici, casari, norcini e persino "mostardieri") poterono sentirsi amici fraterni.

In quel momento la possibilità di conoscere nuove culture e stringere legami internazionali riempì il cuore dell'ormai internazionale MR: MOSTARDA, tanto che riuscì a far gemellare la comunità della Mostarda Mantovana con quella indiana dell'Olio di Senape di Chanadn Hari: un vero scambio di tutela della biodiversità agro-alimentare.

Mr. Mostarda è mio padre, e io ne sono molto orgoglioso.

È venuto a mancare un anno fa e mi piace ricordarlo attraverso questa esperienza speciale, lontana dalle sue solite attività tra scuola e politica locale.

Alfredo Calendi (insieme a SlowFood) realizzò anche un magnifico orto scolastico, perché "seminare la cultura" è sempre stata la sua missione.

E anche io, con i miei mezzi e le mie piccole storie, cerco di portare avanti lo stesso ideale.

Evviva Mr. Mostarda. Ciao Papà

Ricetta della Mostarda Mantovana

Cos'é la mostarda? Questa parola può creare confusione, anche in Italia. Nel mondo esistono tante versioni diverse: in inglese è "mustard", in francese "moutarde", in ungherese "mustár", in thailandese "mạs̄tār̒d". E in italiano? Senape!

Nel territorio tra Cremona, Mantova e Verona, le origini della mostarda risalgono all'epoca romana, quando si preparava il "mustum ardens" (mosto piccante), una sostanza zuccherina con farina di senape, usata per conservare frutta e verdura. Nel tempo, la ricetta della mostarda è cambiata: in Emilia e Lombardia il mosto è stato sostituito con lo sciroppo di zucchero da cui deriva anche il caratteristico colore caramellato.

Per la mostarda mantovana si usano frutti leggermente acerbi come pere e soprattutto mele (campanine, renette, cotogne) ma anche altre varietà di frutta e verdura che, dopo essere state caramellate, vengono conservate con l'aggiunta di essenza di senape (la quale si trova solo in farmacia).

La mostarda è ottima per accompagnare carni bollite e formaggi.

  • Ingredienti

    • 1 kg di frutta (a scelta) pelata e detorsolata

    • 300-500 g di zucchero semolato

    • 10-15 gocce di essenza di senape

    • 1 limone tagliato a fette

  • Preparazione

    • Mescolare la frutta con lo zucchero e il limone, poi lasciar riposare per 24 ore.

    • Scolare il succo, farlo addensare sul fuoco per 10 minuti e ri-aggiungerlo alla frutta.

    • Ripetere l'operazione dopo altre 24 ore.

    • Dopo l'ultima bollitura (10-15 minuti) aggiungere l'essenza di senape e mescolare delicatamente.

    • Conservare in vasi di vetro.


<<< precedente                  successivo >>>

Iframe Centrato