Le alghe al tartufo delle isole Lofoten
Le Lofoten sono il paradiso terrestre. Punto. Potrei stare ore a descrivere la meraviglia… quella delle montagne che sembrano grandi troll dormienti, quella del fiordo che s'insinua tra le cime appuntite, quella delle acque cristalline e freddissime, quella dell'abbondanza del pesce, quella dei colori sgargianti dei fiori sotto il sole di mezzanotte, e di tantissime altre cose.
Sono stato lassù nell'agosto 2022 per un viaggio di team-building organizzato dalla compagnia di Oslo per cui lavoravo.
In quei giorni ho avuto il privilegio di conoscere una talentosa chef di Henningsvær, con la quale ho raccolto alghe e frutti di bosco, assaggiato il miglior filetto di halibut della mia vita, conversato di ricette, materie prime e tradizioni culinarie nordiche.
I norvegesi sono persone estremamente organizzate quando si trovano in città, ma possono diventare anche molto "spartani" quando si concedono momenti in mezzo alla natura. Quella mattina di ferragosto io e Madame Champagne (questo il soprannome della Chef) ci vestimmo per bene e andammo a raccogliere le nostre alghe nelle acque intorno all'isola di Gimsøya. Lei scese scalza sotto a un ponte di collegamento tra due isole, e mi invitò a seguirla. Piovigginava, i massi erano molto scivolosi e la corrente davvero forte, eppure lei sorrideva e canticchiava, pescando nell'acqua a 10° i piccoli ciuffetti di alghe color castagna.
Mi disse di addentare la parte filamentosa e di tenerla in bocca: all'inizio mi sembrò solo un sapore sapido, niente di particolare. Poi d'un tratto arrivò l'aromaticità decisa, terrosa e leggermente amarognola del tartufo, mitigata dalla salinità dell'acqua di mare.
Uno dei sapori naturali più complessi che abbia mai gustato.
Tornati al ristorante di Oslo, ci abbiamo poi fatto delle tagliatelle profumate e variegate, aggiungendo quelle alghe essiccate all'impasto classico di uova e farina.
Ricetta italiana e materia prima nordica: una joint venture di grande successo!