Parigi gastronomica: Andar per bar

25.07.2024

Se c'è una cosa di cui Gloria è innamorata, oltre al vino, è la Francia. E' una francofila convinta e fare un viaggio in terra francese con lei, può essere un'esperienza ai limiti della realtà: appena attraversa il confine diventa tutta fru fru fru, là là là, la sua lingua si arrotola come le spire di un drago e alza il tono di voce di almeno un'ottava. Per questo motivo, all'apertura delle Olimpiadi 2024, le ho chiesto di tenere una piccola rubrica sulla sua Parigi gastronomica.


" Parlare di cibo a Parigi è come parlare di santi in Vaticano.

Dunque, al fine di sintetizzare, mi è necessario dividere la Parigi gastronomica in 5 grandi categorie: i bar, i ristoranti, i café, le botteghe e i mercati. E voi direte "E le pasticcerie?". Ecco, appunto: le categorie sono già 6 senza contare i negozi di formaggi, le confetterie, le drogherie, le sale da te, i club.

Cominciamo senza indugi da tre bar che sono nel mio cuore. E non sono bar "normali".


🦞 L'écume Saint Honoré Bar à Huitres & Épicerie du père Claude (6 Rue du Marché Saint Honoré)

Pescheria, ma anche ristorante, ma anche bar di ostriche e champagne, ma anche bottega: questa è la combinazione ideale dei due locali gestiti da padre e figlio. Da una parte frutti di mare freschissimi a disposizione degli avventori a ogni ora del giorno, dall'altra una bottega di prodotti gourmet senza rivali. Esperienza che mi sento di consigliare? La capasanta cruda, aperta e tagliata al momento al posto del dessert.

.🍷 L'écluse Bar à Vins (15 Place de la Madeleine)

Uno dei primi posti dove ho potuto bere Pauillac al calice. Era il lontano 2002 e da allora ci sono tornata ogni volta che ho visitato Parigi. Temo che oggi i baristi non siano più così temerari come allora, anche se la carta vini resta interessante. Atmosfera calda e accogliente da leggendario cabaret e una proposta di cibo semplice con taglieri di formaggi e salumi. Nota di merito al clafoutis di fichi: indimenticabile.

🍸 Le Bidou Bar (12 Rue Anatole de La Forge)

Ventisei posti a sedere sui divanetti in pelle, boiserie scure dalle linee morbide, atmosfera mitica e cucina nel puro spirito parigino: Le Bidou era il ristorante preferito di Edith Piaf… sembra ancora di vederla, seduta su uno sgabello a sorseggiare il suo cocktail. Proposte del giorno tutte alla lavagna e vini della casa sempre buoni. Non andateci se non volete cimentarvi con un po' di erre arrotolata.

À bientôt mes amis, ci rivediamo la prossima settimana con altri consigli gastronomici.

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